I disegni salvati di Franco Garelli

In linea con la tradizione espositiva di Casa Ravera, presentiamo ancora una collezione privata. Si tratta di una raccolta molto particolare, nata da uno “scavo” archeologico compiuto da un adolescente all’interno di un involto di carta destinata al macero nei primi anni Sessanta del Novecento.
I reperti di scavo erano frammenti di disegni di Franco Garelli, un artista albese di cui la nostra terra va orgogliosa e che occupa un posto di rilievo nel panorama artistico del Novecento, italiano e non solo.
Merita fra l’altro ricordare che Garelli partecipò nel 1955, con Jorn e Constant, protagonisti dell’arte informale nord-europea, al Laboratorio di esperienze immaginiste del “Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista”, creato ad Alba da Pinot Gallizio.
Un divertente appunto del soggiorno albese di Garelli è la figura geometrizzata di una mucca, datata “Alba 23-7-55”.
Ora i disegni di Franco Garelli, salvati dalla distruzione, sono stati ricomposti e vengono per la prima volta presentati nella mostra benese.
Il catalogo non è solo uno strumento indispensabile per meglio conoscere questa mostra e far memoria di un evento culturale, ma vuole anche essere un omaggio sincero al Dott. Claudio Bertolotto per aver “salvato” a suo tempo questi raffinati disegni ed averli messi ora a disposizione di un vasto pubblico.
Ci auguriamo quindi che i disegni di Franco Garelli vengano apprezzati – come meritano – nella loro giusta luce artistica.
Un vivo e sincero grazie va ai curatori della mostra Giuse Scalva, Claudio Bertolotto e in particolare a Elena Marchis ed a tutti coloro che hanno collaborato, a vario titolo, alla realizzazione di questa iniziativa culturale.

La Manifattura Ginori: il Classico, il Liberty ed il Deco di Gio Ponti

L’eccellenza qualitativa della produzione artistica e la fama consolidata della Manifattura Ginori ci hanno suggerito la realizzazione di questa iniziativa, che ci permette di ripercorrere le varie fasi stilistiche che si sono succedute, nel corso di quasi un secolo, accompagnando il cambiamento del gusto e della moda.

La stupenda cornice di Casa Ravera, sede del suo museo ricco di testimonianze storiche e di opere di arte antica, incastonata nello splendido contesto architettonico della nostra città e degna rappresentante dei nobili palazzi che vi sorgono, è sicuramente il luogo ideale per custodire e presentare questa notevole raccolta di “gioielli” di arte decorativa.

Questa pubblicazione non vuole solo essere uno strumento di supporto alla mostra stessa ma è anche intesa come una testimonianza ed un riferimento per il collezionista e l’amatore delle arti decorative del XIX e XX secolo.

Un vivo e sentito ringraziamento va a Raffaello Pernici che con le opere della sua galleria ha reso possibile questo evento, curandone la realizzazione nonché la redazione di questo catalogo.

Giovanni Botero un gesuita da Bene tra etica e Ragion di Stato

Quattrocento anni fa moriva a Torino Giovanni Botero, il più illustre benese di tutti i tempi, grande protagonista della scena nazionale ed internazionale a cavallo tra Cinque e Seicento. La ricorrenza del quarto centenario della sua scomparsa è stata un’occasione irrinunciabile per ricordarne anche nella sua Bene la figura e le opere attraverso il convegno internazionale a Palazzo dei Nobili dedicato alla figura poliedrica dell’abate benese (i cui atti sono stati pubblicati grazie alla sensibilità dell’Editore Nino Aragno) e la mostra a Palazzo Lucerna di Rorà della quale vede ora
la luce, purtroppo ad esposizione conclusa, il catalogo. Il percorso espositivo, con oltre novanta opere tra tele, disegni, incisioni, argenti, manoscritti, sculture, modelli e soprattutto volumi, ha inteso mettere in luce sia i molteplici interessi del Botero, sia la sua capacità di analizzare e comprendere prima e meglio di altri gli eventi di quegli anni cruciali per la storia del mondo. Capire attraverso le sue parole il contesto politico-culturale globale in cui visse e agì, caratterizzato dalla rapida ascesa della potenza spagnola e dal suo repentino declino, dalle guerre di religione e dallo sconvolgimento dei preesistenti equilibri politici ed economici internazionali può essere, alla luce dei tanti parallelismi con i nostri tempi, ancora uno strumento utile per meglio comprendere il nostro presente ed il nostro futuro.
In conclusione riteniamo doveroso ringraziare vivamente tutti coloro che – a vario titolo – hanno collaborato alla realizzazione dell’esposizione. In particolare il nostro grazie sincero va a Giorgio Fea e a Silvia Sandrone che hanno curato la realizzazione della mostra ed ora il relativo catalogo ed a Bene Banca che ha contribuito alla sua pubblicazione.